Segreti in tavola
Il 13 settembre nel mondo si celebra l’International Chocolate Day, una festa nata negli Stati Uniti per ricordare la nascita di Milton S. Hershey, il grande imprenditore che a fine Ottocento rese il cioccolato un alimento popolare e accessibile. Da allora questa ricorrenza è diventata un’occasione per rendere omaggio a uno dei piaceri più amati al mondo.
Ma parlare di cioccolato significa prima di tutto parlare di cacao. La sua coltivazione si concentra nella fascia equatoriale: Costa d’Avorio e Ghana, insieme, coprono oltre il 60% della produzione mondiale; seguono Nigeria, Camerun, Indonesia, Brasile ed Ecuador.
Esistono tre principali tipologie di cacao:
- il Forastero, robusto e diffuso, che rappresenta la gran parte della produzione globale;
- il Criollo, più delicato, raro e aromatico, considerato il “cacao dei re”;
- il Trinitario, un ibrido nato nei Caraibi che unisce resistenza e finezza aromatica.
Tra tutti, il Criollo è considerato il più pregiato: le sue note complesse di frutta secca, spezie e fiori lo rendono l’anima dei grandi cioccolati di qualità.
Se il Sud del mondo produce la materia prima, la trasformazione in tavolette e praline di eccellenza è appannaggio soprattutto dell’Europa: Svizzera, Belgio, Francia e Italia sono paesi simbolo di una cultura cioccolatiera raffinata, ma anche Stati Uniti e Giappone hanno sviluppato negli anni scuole di grande prestigio.
Così, ogni 13 settembre, l’International Chocolate Day diventa non solo una festa del gusto, ma anche un viaggio che attraversa continenti, economie, culture e tradizioni. Perché in ogni morso di cioccolato c’è davvero il sapore del mondo.