Segreti in tavola
La melagrana – sì, melograno è l’albero, melagrana il frutto – è uno dei frutti più antichi e affascinanti della nostra storia. Originaria dell’area tra Iran e Afghanistan, era già coltivata dai Babilonesi e dagli Egizi, che la consideravano simbolo di fertilità, abbondanza e buon auspicio. Non a caso compare spesso nell’arte e nei miti: dai banchetti romani alle nature morte del Rinascimento.
In Italia oggi viene coltivata soprattutto in Puglia, Sicilia e Calabria, dove trova il clima caldo e secco ideale per maturare al meglio. La raccolta avviene tra settembre e novembre, quando i frutti raggiungono il tipico colore rosso brillante e i chicchi – gli arilli – diventano dolci e succosi.
Per conservarla, la melagrana intera può essere tenuta a temperatura ambiente per qualche giorno, ma in frigorifero dura fino a due settimane. I chicchi già sgranati, invece, vanno riposti in un contenitore ermetico e consumati entro pochi giorni, oppure possono essere congelati per averli sempre pronti.
In cucina è un ingrediente sorprendente: si usa sia fresca, nei piatti di carne o pesce, sia per preparare succhi, sciroppi e liquori. Il famoso succo di melagrana è un concentrato di antiossidanti e vitamina C, perfetto per rafforzare le difese immunitarie. Tra le ricette regionali, in Emilia-Romagna la melagrana accompagna il cappone lesso delle feste, mentre in Sicilia si usa nei piatti di pesce spada o per insaporire le insalate d’arance.