Segreti in tavola

16.07.2025
Hot Dog Day: una celebrazione tutta americana (e non solo)
PLAY

È il simbolo indiscusso dello street food americano, protagonista di stadi, parchi e grigliate estive: l’hot dog ha conquistato il mondo con semplicità e gusto. E ogni anno, il terzo mercoledì di luglio, gli Stati Uniti gli dedicano una giornata speciale: l’Hot Dog Day, occasione perfetta per celebrarne la storia e riscoprirne i segreti.

Ma da dove arriva questo panino tanto amato? Le sue radici affondano nella Germania dell’Ottocento, dove si consumavano i wiener e i frankfurter, salsicce affumicate di maiale servite con pane. Furono gli immigrati tedeschi a portarle negli Stati Uniti, e si racconta che intorno al 1870, un venditore ambulante di Coney Island cominciò a servirle all’interno di un morbido panino allungato, rendendole pratiche da mangiare anche in piedi. Nasce così l’hot dog come lo conosciamo oggi.

La svolta avviene nel Novecento, quando l’hot dog diventa il cibo ufficiale dei tifosi di baseball e l’icona delle estati americane. E da lì inizia la sua corsa planetaria, con infinite varianti locali: con senape e crauti a New York, con cetriolini e peperoni a Chicago, oppure con chili e formaggio nel Sud degli USA.

Ma qual è il segreto per preparare un hot dog perfetto? Prima di tutto, la qualità del wurstel: meglio se 100% carne, leggermente affumicato, con un equilibrio tra sapidità e consistenza. Il pane deve essere soffice ma resistente, leggermente dolce, capace di accogliere senza disfarsi. Poi viene la cottura: alla griglia per un sapore più deciso, oppure bollito per chi ama la versione classica da baracchino. E infine i condimenti: mai esagerare, ma neppure essere banali. Una punta di senape, cipolle croccanti, un tocco di relish o di salsa barbecue possono fare la differenza.

L’hot dog è molto più di un semplice panino: è un racconto di migrazioni, di cultura popolare e di convivialità. E nell’Hot Dog Day, ogni morso diventa un piccolo viaggio nella storia del gusto.