La mostra personale di Oreste Baldini a Roma dal 6 al 19 Ottobre.

Acqua come origine della vita, come trasformazione, come emergenza. Indagare la simbologia ed esplorare il significato profondo di questo elemento non è infatti l’unica vocazione delle opere esposte: al centro della ricerca artistica e del percorso espositivo si pone una sfida, quella attesa per il 2030, punto di non ritorno per i cambiamenti climatici. La grande stele formata da lische, protagonista della mostra, posta al centro del Teatro d’Acque di Villa Giulia, simboleggia questo importante appuntamento: un monito silenzioso che ricorda a tutti noi la responsabilità e l’impegno necessari per salvaguardare il futuro del pianeta. Un grido che si leva dalle piazze, da migliaia di ragazzi che protestano contro l’inquinamento, l’abuso e lo sfruttamento della terra, contro l’irresponsabilità di intere generazioni che hanno guardato al profitto, senza pensare al futuro. Ecco allora che nel percorso espositivo si ergono opere verticali che, con la loro preghiera silente, invocano una risoluzione al preoccupante aumento della temperatura delle acque, tema reso cromaticamente con il rosso, colore/immagine di molte opere proposte in mostra, cui si contrappone con forza il blu evocativo della purezza dell’elemento acqua. Tra le stele in legno e bronzo, ferro e mosaico prende forma la forza dirompente di un elemento che si mostra ora in tutta la sua fragilità, per invitarci alla riflessione e a prendere coscienza di un’emergenza improrogabile, con cui tutti siamo chiamati a confrontarci.