I segreti dell’Anguria

I segreti dell’Anguria
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Voi come lo chiamate voi Anguria o Cocomero?
Perfino l’Accademia della Crusca è intervenuta sulla questione, e non è la prima volta che i linguisti devono affrontare un argomento del genere.
Il giudizio degli accademici però è chiaro e propendono per il termine cocomero: “anguria è variante settentrionale per il toscano cocomero; il nome entra in italiano attraverso il veneziano dal greco tardo angóuria plurale di angóurion ‘cetriolo’ (…). Il cocomero è comunque la forma panitaliana: nello slittamento settentrionale dei termini, cocomero indica il cetriolo quello che altrove si chiama ‘cetriolo’ e si prepara sotto aceto.”
Sapevate che l’anguria contiene più del 90% di acqua?
È uno dei frutti estivi per eccellenza, ottimo da solo, in macedonie o anche come ingrediente per gelati e sorbetti… e ha anche delle interessanti caratteristiche nutrizionali.

Contiene infatti tanti aminoacidi, vitamine (in particolare A, C ed E), sali minerali tra cui magnesio, potassio e ferro, e poi beta-carotene e licopene.
L’anguria, inoltre, è uno dei frutti meno calorici in assoluto! Questo per via della totale assenza di grassi e del suo elevato contenuto di acqua, che stimola la diuresi e l’eliminazione delle tossine.
Insomma, decisamente un alimento buono e sano… l’accoppiata migliore!
Ma sapete come riconoscere un’anguria matura e saporita? Ecco segnali da cercare: il picciolo non dev’essere secco; bussando sulla superficie del frutto si sentirà un suono “di vuoto”; chiazze gialle o striature sul frutto sono un altro ottimo segno. Inoltre se da dove si trova il picciolo fuoriesce del succo vuol dire che l’anguria è matura al punto giusto.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato ai segreti del melone)

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