Healing Gardens, scopriamo i giardini della guarigione

Si chiamano “Healing Gardens”, in Italia non sono ancora così diffusi, ma in molti Paesi del Nord Europa e negli Stati Uniti, sì:  giardini terapeutici, spazi verdi e sereni per aiutare le persone nella convalescenza e nella guarigione. I benefici? abbassamento della pressione sanguigna, miglioramento della tensione muscolare e dell’attività elettrica del cervello, riduzione delle pulsazioni cardiache. Ma come? Semplicemente esponendosi al paesaggio esterno per almeno cinque minuti al giorno. Sembra una Chimera, soprattutto per un popolo come il nostro, spesso troppo abituato alla medicina allopatica. E invece, come affermano gli esperti, l’esposizione all’ambiente naturale favorisce il recupero dallo stress psicofisiologico, riportando i parametri fisiologici a livelli ottimali! Naturalmente, un ruolo fondamentale lo gioca l’attenta progettazione del giardino healing gardens, poiché l’obiettivo principale è sviluppare attività come riabilitazione motoria, pet-therapy, orto-terapia, percorsi didattici, laboratori artistici e molto altro ancora. Da sempre piante e fiori sono sinonimo di energia e di cura per il fisico, la mente e lo spirito. Esistono molte varietà di giardini terapeutici ma tutte riconducibili a quelli educativi e riabilitativi. I primi sono focalizzati verso la riduzione dello stress e mirano a fornire sostegno emotivo, mentre quelli riabilitativi puntano allo sviluppo delle capacità cognitive, fisiche e sociali attraverso l’interazione con il verde e l’ambiente circostante.

(Se l’hai perso leggi l’approfondimento Good Life dedicato alle mani)

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