Vi svelo i segreti del prosciutto di Parma DOP e il vino perfetto da abbinare.

Vi svelo i segreti del prosciutto di Parma DOP e il vino perfetto da abbinare.
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Sapevate che le origini del Prosciutto di Parma risalgono all’epoca romana? Si dice che i Romani, apprezzando il clima e l’aria delle colline intorno a Parma, abbiano iniziato a praticare il metodo di salatura e stagionatura delle carni che ha portato alla creazione del prosciutto come lo conosciamo oggi.

Il prosciutto di Parma è un prodotto DOP, perché la sua produzione, che ha luogo nella parte est della provincia di Parma, avviene tramite tecniche tradizionali che si sono tramandate fino ai giorni nostri. Inoltre le condizioni climatiche della zona sono ideali per favorire la fase della stagionatura, fondamentale per la buona riuscita del prodotto finale.

Il 4 settembre di quest’anno è entrato in vigore un nuovo disciplinare che ha portato la stagionatura minima da 12 a 14 mesi e il peso minimo del prodotto da 7 a 8,2 kg, mentre quello massimo dovrebbe essere non superiore a 12,5 kg, mentre il sale scende dal 6,2% al 6%, inoltre la zona di allevamento viene allargata al Friuli Venezia Giulia.

I produttori che operano in provincia di Parma sono 150 ed una delle caratteristiche più importanti di questa grande eccellenza italiana è che non contiene né additivi né conservanti: gli unici due ingredienti utilizzati sono la carne e il sale. Inoltre non è consentita né l’affumicatura né il congelamento.
Contrariamente a quanto si pensa, il prosciutto di Parma non è molto calorico e contiene pochi grassi. Inoltre è ricco di proteine facilmente assimilabili, vitamine, sali minerali e sostanze antiossidanti naturali.

Il segreto per riconoscere il vero prosciutto di Parma? Ovviamente assicuratevi che presenti il marchio con la celebre corona a cinque punte con la scritta “Parma” nella base, oltre alla sigla sottostante, che identifica l’azienda in cui è avvenuta la lavorazione.

E soprattutto qual è il vino ideale da abbinare a tanta bontà? Lo chiediamo a Daniela Scrobogna Responsabile della Didattica della Fondazione Italiana Sommelier.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato al vino perfetto da abbinare con la Mortadella Bologna)

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