Vi svelo i segreti dei piselli

Vi svelo i segreti dei piselli
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Qual è la verdura che vi fa pensare subito alla primavera? Per  me sono i piselli!

Pensate che la coltivazione di questo ortaggio risale ad 8000 anni fa: infatti, venivano piantati già nell’era del neolitico, insieme ai cereali, e nel Medioevo è stato uno degli alimenti di base dell’area europea e mediterranea.

Il nome scientifico è Pisum sativum, ed è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Fabaceae, originaria dell’area mediterranea e orientale. Viene coltivata per la sua parte edibile ovvero i semi. Ha delle radici a fittone che raggiungono anche profondità pari a un metro, un fusto che varia dai 50 centimetri al metro, dalle foglie e fiori da cui compare il baccello, al cui interno si trovano i semi commestibili, cioè i piselli.

Alla corte dei Medici, nel XIV secolo, fu selezionata una varietà nana, che andava consumata fresca, nota ancora oggi con il nome di piselli novelli. Con il matrimonio di Caterina de’ Medici e Enrico II Re di Francia, questi colorati ortaggi arrivarono Oltralpe dove furono ribattezzati “petit pois” ed ebbero un notevole successo. L’apice della notorietà dei pisellini fu sotto il regno di Luigi XIV, dove divennero una vera e propria moda gastronomica.

Attualmente vengono coltivati sia in Europa e in Asia, e sia nel nord America. Tutte le varietà esistenti sono ricche di proteine, sia se li consumiamo freschi che secchi. Quelli secchi sono classificati come dei farinacei, comparabili ad altre leguminose come fagioli, fave, lenticchie e ceci, e ai cereali. Infatti, hanno un alto valore energetico: per 100 grammi di piselli si assumono 330 kcal. Al contrario, 100 grammi di piselli freschi crudi contengono solo 52 kcal.

Contengono amido (50% del seme), zuccheri (6%) tra cui saccarosio e oligosaccaridi. Sono ricchi di proteine tra cui la lisina, alcuni amminoacidi essenziali come la metionina e il triptofano. Sono anche ricchi di fibre. Hanno un bassissimo contenuto di lipidi (2%) e non hanno glutine.

Sono ottimi per rinforzare ossa e denti grazie al fosforo, ma contengono anche potassio che aiuta a contrastare la ritenzione idrica, la vitamina C, potente antiossidante, e la vitamina K che protegge dalle fratture e svolge un’attività di regolazione dei processi infiammatori. 

Esistono numerose varietà, sia varietà da sgranare, che varietà mangiatutto, ossia i piattoni o taccole. Possono essere consumati freschi, secchi, surgelati o in barattolo, dove si trovano precotti. Ovviamente in primavera dobbiamo prediligere quelli freschi: vi svelo i segreti per scegliere quelli giusti! I baccelli devono avere un bel colore verde brillante, devono essere sodi, senza ammaccature e croccanti. Quando li si spezza, devono schioccare. 

Inoltre, ricordatevi che nel caso ne compriate, per esempio. 400 g freschi, una volta tolto il baccello ne resteranno circa 200 g. E, una volta acquistati, vanno conservati in frigo, ma non più di qualche giorno e vanno sgusciati solo al momento dell’utilizzo, perché la buccia conserva il frutto dalla disidratazione. 

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato al gelato)

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