Vi svelo i segreti dei dolci di Pasqua: la Colomba

Vi svelo i segreti dei dolci di Pasqua: la Colomba
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Tra i dolci di Pasqua più amati ed inconfondibili, la classifica è capeggiata dalla colomba, simbolo di pace e di amore, ma anche di dolcezza e semplicità. La classica è quella ricoperta dalla dolcezza della glassa di mandorle, ma tantissime sono le versioni contemporanee, prima fra tutte quella al cioccolato.

Secondo la tradizione, la colomba pasquale è un dolce lombardo: è proprio in questo territorio che sono ambientate tutte le leggende che ne parlano. La prima: si narra che nella capitale dei Longobardi, attorno al 600, la regina Teodolinda avesse ospitato un gruppo di pellegrini irlandesi, guidati da San Colombano: la sovrana offrì agli ospiti selvaggina e ricche libagioni, ma il santo declinò perché era periodo di Quaresima. Teodolinda e il marito Agilulfo interpretarono il rifiuto come un’offesa personale e fu allora che Colombano, benedicendo la selvaggina, la trasformò in bianche colombe di pane.

Seconda versione: siamo ancora a Pavia ai tempi dei Longobardi, alla fine del 500 quando il Re Alboino, dopo tre anni di assedio, riuscì a conquistare la città e i Pavesi, per evitare le loro furia, regalarono loro dei soffici dolci a forma di colomba. Un gesto di pace che, secondo la leggenda, evitò il saccheggio e valse a Pavia il titolo di capitale del neonato regno.

Terza versione: Un’altra leggenda fa risalire l’origine della colomba alla battaglia di Legnano (1176), la clamorosa vittoria dei Comuni della Lega Lombarda sull’Imperatore Federico Barbarossa. Si narra che un condottiero del carroccio vide due colombi posarsi sopra le insegne della Lega, incuranti dell’avvicinarsi della battaglia. Per infondere coraggio ai suoi uomini, il condottiero fece confezionare dai cuochi dei pani a forma di colomba, a base di uova, farina e lievito.

La colomba che conosciamo oggi, ha però origini molto più recenti: nella Milano degli anni ’30. All’artista e pubblicitario mantovano Dino Villani, ideatore tra l’altro del concorso che poi diventerà Miss Italia, venne l’idea di utilizzare gli stessi macchinari che la Motta utilizzava per produrre il panettone, per creare un nuovo dolce pasquale dalla ricetta molto simile? Fu così che nacque la colomba di Pasqua.

Gli ingredienti sono molto semplici, ma la procedura è laboriosa: si prepara un primo impasto con farina, acqua, latte e lievito. Viene lasciato lievitare per un paio d’ore. Poi viene effettuato un secondo impasto utilizzando il primo composto a cui aggiungere farina, zucchero e burro, si lascia lievitare per un’ora e mezza. Quindi si procede al terzo impasto: al secondo si aggiunge farina, burro, uvetta, uova, zucchero, sale, vaniglia e arance candite, da aggiungere al precedente impasto e da lasciar lievitare per 16 ore. Quindi finalmente si mette nello stampo a forma di colomba, si copre con la glassa preparata con farina e amido di mais, albume, zucchero di canna, mandorle e (a volte) nocciole. Da guarnire alla fine con altre mandorle e granella di zucchero e infine cuocere in forno.

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