Taste of Roma: lo chef Gabriele Muro e i segreti dei piatti che preparerà

Taste of Roma: lo chef Gabriele Muro e i segreti dei piatti che preparerà
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Da Mercoledì 6 luglio a Venerdì 8 luglio sarà possibile degustare i piatti degli chef dalle 19 alle 24, mentre Sabato 9 luglio e Domenica 10 luglio le cucine saranno aperte dalle 12:30 alle 16:30 e poi dalle 19 alle 24. Ma chi saranno gli chef di cui si potranno assaggiare i piatti quest’anno? Le postazioni fisse saranno quelle di chef Francesco Apreda, di Idillyio by Apreda, chef Alessandro Pietropaoli del ristorante Campocori, chef Enrico Camponeschi del ristorante Acquasanta, chef Daniele Lippi del ristorante Acquolina, chef Gabriele Muro del ristorante Adelaide, chef Fabrizio Cervellieri del ristorante Aede, chef Heinz Beck del ristorante La Pergola, e chef Ciro Alberto Cucciniello del ristorante Carter Oblio. Per quello che riguarda le postazioni a rotazione, invece, Mercoledì 6 saranno presenti chef Sara Scarsella e Matteo Compagnucci del ristorante Sintesi di Ariccia e chef Alessandro Borgo di Giulia Restaurant; Giovedì 7 luglio sarà il turno di chef Angelo Troiani de Il Convivio Troiani e chef Riccardo Di Giacinto del ristorante All’Oro. Venerdì 8 luglio toccherà a chef Stefano Marzetti del ristorante Mirabelle all’Hotel Splendide Royal e a chef Giuseppe di Iorio di Aroma Restaurant. Sabato 9 luglio si potranno degustare i piatti di chef Mirko di Mattia, del ristorante Livello 1, e di chef Andrea Fusco del ristorante Taki Off. Infine, Domenica 10 luglio saranno presenti chef Yamamoto Eiji del ristorante Sushisen e chef Daniele Rocco del ristorante Il Marchese.

Cattura da subito lo sguardo e il palato quella che è una delle tavole più charmant della Roma gastronomica. E’ Adelaide, ristorante dell’Hotel Vilon di Roma, un hotel charmant, 5 stelle lusso membro della Small Luxury Hotels of the World, 18 camere e suites, in cui il fascino e l’emozione di una Roma aristocratica si fanno elegante quotidianità. Siamo nell’ala est dell’imponente Palazzo Borghese, considerato per la sua architettura una delle “quattro meraviglie di Roma”.

La colazione è il primo momento di felicità dell’ospitalità gourmet di ADELAIDE aperta fin dal primo mattino fino alle 11.30 anche agli ospiti esterni all’hotel con una proposta di grande gioiosità (a partire da 35€).
Tanto colore, fragranza e sapori. Croissant, brioche, lievitati, tanti tipi di pane e dolci da credenza appena sfornati, marmellate, confetture e composte di frutta, formaggi. Succhi e centrifughe. Frutta fresca e una selezione di frutta secca. Dalla cucina uova cucinate in tanti modi diversi.
Lo Chef Gabriele Muro, nato sull’isola di Procida 38 anni fa, “adottato” dalla Capitale per lavoro in giovanissima età, quando tra le esperienze giovanili annovera anche la docenza presso Gambero Rosso Academy e per oltre un anno quella di Executive Chef dell’Enoteca Achilli al Parlamento. Ancora giovanissimo ha girato anche cucine significative oltre confine, tra le quali realtà stellate in Svizzera e in Spagna, come quella di Ramòn Freixa a Madrid. Fortemente significativo resta però il passaggio da Pietro Leeman al Joia Alta Cucina Naturale negli anni della prima formazione. Probabilmente una delle chiavi della sua cucina leggera e densa di sapori limpidi.
E un approccio gioioso è oggi quello di Gabriele Muro alla cucina, lo stesso del suo sguardo incline al sorriso. ADELAIDE fin da quando aperto è stato l’indirizzo che Roma non aveva, una cucina d’autore frutto di una grande ricerca sul prodotto, un’attenta consapevolezza delle tradizioni e delle radici reinterpretate con leggerezza ed estro equilibrato. Una cucina immediata e colta al tempo stesso, forte di un solido bagaglio tecnico.
Sapienza nella scelta delle materie prime rigorosamente del territorio, le verdure degli orti dell’Agro romano, le paste artigianali. Grande attenzione alla selezione dei pani fatti in casa: pagnotta multigrani, pane di segale, casatiello, focaccia, serviti con una selezione di sali e di oli. A seguire l’arrivo di tre amuse bouche e il gioco del piacere ha inizio.
Un fine dining che però non dimentica di spalancare una finestra sulla Roma Eterna, anche a tavola. “Tentazioni romane” è la sezione in Carta con i piatti che hanno reso famosa Roma nel mondo, cucinati secondo le ricette di tradizione. Tra questi spicca per esempio il Rigatone all’Amatriciana. E romane sono le origini del validissimo Sous Chef, Federico Sartucci: tecnica solida e grande intuizione nella sua mano.
Omaggio invece a Procida Capitale della Cultura 2022, isola natia di Gabriele Muro, è il Menu “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di Procida” con piatti evocativi di un cucina di mare povera e intensa. Nel Menu Degustazione classico (110€ vini esclusi) “Il mio nome è Adelaide”, piatti dal gusto contemporaneo, ma estremamente veri, in cui il gusto trionfa. Grande bellezza e sapori penetranti.

Emblematico Il Vizietto, uno dei piatti signature, Sandwich di pescato del giorno, harissa e scarola. Sapori ben distinti come in Napoli Tokyo solo andata, Genovese di seppie in raviolo, dashi e olio al prezzemolo. Quintessenza dei sapori del mare in Capriccio d’Estate, Linguine di Gragnano, mantecate ai ricci di mare, carpaccio di pezzogna, menta, capperi e limone candito. Un piatto simbolo della classicità mediterranea rivisitata, in questo come in altri piatti in menu, secondo uno stile fatto di semplicità e memoria, intuizione e talento, concretezza e creatività equilibrata, idee, stagionalità dei prodotti nel pieno rispetto e valorizzazione delle materie prime reperite solo presso piccoli produttori.
Tra i primi piatti più tecnici oltre che di grande bellezza estetica, The Red Side of the Moon, Risotto Vialone nano, brodo di rapa arrosto mantecato al caciocavallo podolico e burro affumicato.
Un mix di tradizione e contemporaneità in Cleopatra, Petto di Faraona, scottato, aletta panata e Bao Buns di coscia con carote speziate. Si torna nel mare con A tutto Rombo, Rombo e patate, pelle soffiata, arrosticino alla brace e pizza con coppa di testa.
Bella la Carta dei Dolci a cura del giovane e talentuosissimo chef pâtissier Andrea De Benedetto, 28 anni, origini pugliesi e scuola della grande pasticcieria leccese. E’ lui a firmare anche l’iconica proposta pomeridiana del TEATIME Vilòn così come la prima colazione.
Gioco e gusto, piacere della condivisione, anche nella piccola pasticcieria servita per l’intero tavolo su un grande specchio il cui effetto crea un gioco di riflessi policromi. Quando il tavolo è per due i mini predessert arrivano invece in una scatole delle gioie di cristallo.
Solo per citare due dessert dalla Carta invece: Vi svelo un segreto, Pain de Gênes, crumble alle mandorle e consistenze di limone, Brontolo, Cremoso al pistacchio salato di Bronte, chantilly mascarpone e lime e coulis ai frutti di bosco.
Una cucina che regala gioiosità quella di Adelaide di Gabriele Muro, che ha calore, sapore e colore. Colore anche nella mise en place grazie ai contrasti cromatici e alle fantasie delle stoviglie, un mix internazionale di porcellane che vanno da manifatture del nord Europa agli Stati Uniti, dall’Inghilterra alla Francia sui bei tavoli dai piani smaltati che fanno di ADELAIDE la sala da pranzo chic della città chic della città. Un salotto, sempre pieno di tanti fiori, del gusto molto cozy da frequentare a cena per sentirsi ospiti attesi o da scegliere per un pranzo della domenica intimo e sontuoso al tempo stesso. Secondo quella certa sofisticatezza leggera che fa tanto Vilòn.
Un’accoglienza molto personale, una convivialità riservata, piena di attenzioni e mai troppo formale, un lusso sottovoce, discreto fatto di dettagli e cura, proprio quelli che Samuele Florio, appena 30 anni, direttore di Sala, mette nel servizio (Premio Miglior Servizio di Sala in Hotel Guida Gambero Rosso 2021).
Samuele è anche Sommelier come s’intuisce anche dalla Carta dei Vini, articolata, affatto banale, con una scelta ampia tra i grandi classici italiani suddivisi per aree geografiche e una selezione di champagne. Una Carta che oltre ad informare sui vitigni offre anche spunti e suggestioni a margine.
Molto ricca e versatile la Carta Coravin che permette una vasta scelta di vini in mescita.
Quaranta posti a sedere tra interno e patio, tra banani e kenzie, ficus e gelsomino, sono anche l’ambiente giusto da riservare tutto per sé e sentirsi a casa eppure ospite privilegiato: colazioni di lavoro, feste, un aperitivo speciale al Vilòn, diventano unici. Una cena da Adelaide, un’esperienza da regalarsi, anche perché ci si sente molto coccolati.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato a Gabriele Bianchi)

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