Pianta parietaria

La pianta parietaria può essere consumata in cucina per il buon sapore delle sue foglie che servono per addensare brodi e per il colore verde che donano ai piatti. Naturalmente chi è allergico non deve consumarla, inoltre anche l’istamina contenuta nella pianta può provocare reazioni allergiche e un senso di prurito in caso di contatto. Cresce dappertutto: sui muri, infatti alcuni la chiamano anche erba muraiola; sui cigli delle strade, nei prati, lungo gli argini dei canali, in genere in luoghi ombrosi.

Un’altro nome con cui è conosciuta la pianta parietaria è erba vetriola perché in passato veniva usata per pulire il fondo delle bottiglie o i vetri, grazie ai piccoli peli che ha sulle foglie. La pianta ha proprietà emollienti, depurative, antireumatiche ed espettoranti contro mal di gola e tosse.
Un uso insolito che se ne può fare è strofinare leggermente le sue foglie tra le mani o poi passarle sulla pelle per lenire escoriazioni o una parte arrossata dalle ortiche.
Per la cucina si raccolgono invece i rametti dei piccoli cespugli e si staccano le foglie più tenere. Si devono lavare diverse volte perché la peluria trattiene le impurità. Va consumata cotta perché cruda è troppo ruvida. Ottima bollita e poi passata in padella con aggiunta di olio, uovo sodo e olive ma è anche ideale per preparare un buon couscous con zucca e ravanelli oppure delle polpette sempre con parietaria, ortiche e rosolaccio.

(se non l’hai ancora letto non perderti l’approfondimento sul Carvi, la pianta contro il gonfiore).

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