Ombrina

Ombrina
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Oggi parliamo di un altro pesce molto diffuso nei nostri mari, con ottime proprietà nutrizionali, e nonostante ciò poco consumato in Italia: l’ombrina.

Si tratta di un pesce osseo, come l’orata e il branzino, ed è piuttosto comune, oltre che nel Mediterraneo, anche nel Mar Nero e nell’Oceano Atlantico orientale, ed è anche arrivato nel Mar Rosso attraverso il canale di Suez. Predilige i fondali sabbiosi, vicinissimo alla riva, spesso in prossimità delle foci dei fiumi perché è un pesce cosiddetto eurialino, cioè con una gran capacità di adattamento ai cambiamenti di salinità dell’acqua.

L’ombrina si riconosce facilmente per via della bocca piccola con labbro superiore sporgente e un corto barbiglio sotto il mento. La pelle è argentata con strie oblique di colore giallastro e azzurro. Può raggiungere addirittura un metro di lunghezza.

Dal punto di vista nutrizionali l’ombrina è eccellente: è poco calorica ma contiene gli aminoacidi e i lipidi essenziali, i famosi acidi grassi omega 3. Ha anche un ottimo livello di proteine ad alto valore biologico e poi vitamine, in particolare la D e la PP, e sali minerali, soprattutto iodio. È un alimento altamente digeribile e si può mangiare spesso perché non contiene molto mercurio.

In cucina l’ombrina è molto apprezzata per via della consistenza gradevole e del sapore molto delicato. Si presta a qualunque tipo di preparazione, ma attenzione, il segreto sta nel cuocerla il meno possibile, perché ha delle carni molto magre e tende a seccarsi facilmente, soprattutto con tempi di cottura più lunghi. Si presta benissimo alla vasocottura, oppure in padella all’acqua pazza o al cartoccio. E per quanto riguarda il condimento, l’ombrina è ottima accompagnata da salse delicate o da altri ingredienti dal sapore non troppo intenso.

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