Sapete qual era uno dei frutti preferiti di Michelangelo Buonarroti? La castagna, o meglio, il marrone. Per la precisione, quelli prodotti nel suo paese natale, Caprese Michelangelo, in provincia di Arezzo.
Il marrone di Caprese Michelangelo ha una storia antichissima, risalente almeno all’epoca etrusca, e oggi è uno dei prodotti che possono vantare il marchio DOP, che ne garantisce la qualità e la tracciabilità.
I marroni sono sempre stati molto importanti per l’economia e l’alimentazione degli abitanti del luogo. Infatti si tratta di un alimento versatile e molto nutriente. In particolare i marroni di Caprese Michelangelo DOP contengono elevate quantità di amido, per via delle particolari caratteristiche pedoclimatiche della zona di coltivazione.
Sono caratterizzati da una forma lievemente ellittica, buccia color avana con striature marroni, polpa bianca o avorio con un aroma molto intenso che ricorda la vaniglia e la mandorla.
I marroni di Caprese Michelangelo si iniziano a raccogliere a settembre, e per tutto ottobre si trovano in vendita freschi, mentre dopo è possibile acquistarli essiccati oppure sotto forma di farina di castagne.
Il marrone di Caprese Michelangelo DOP va conservato in luoghi freschi e asciutti. È ottimo per fare i marron glacé, ma è anche buonissimo arrostito, o anche pelato e bollito, magari accompagnato da un bicchiere di vino dolce, fresco e profumato. Si utilizza per preparare molti dolci tradizionali, per esempio le frittelle o il castagnaccio.
Vi svelo un segreto per sbucciare facilmente i marroni: praticate un’incisione a croce su entrambi i lati dei frutti (intaccando solo la buccia e la pellicina sottostante), poi fateli bollire per circa un minuto e sbucciateli facilmente quando sono ancora caldi. E se volete cuocerli, ricordate che per lessarli ci vogliono circa 10 minuti, ma per controllare se sono pronti basta infilzare i marroni con un ago, che dovrà entrare e uscire dal frutto con facilità.