Lavorare a maglia fa bene. Ecco perché

Una maglia a diritto, una maglia a rovescio e soprattutto il piacere di chiacchierare mentre si sferruzza. Lavorare a maglia è un’attività appassionante e se lo si fa in compagnia, all’ora dell’aperitivo o davanti a un tè con pasticcini, meglio ancora. È per questo che da diverso tempo spopolano i knit café, luoghi dove gli appassionati di lavoro a maglia possono incontrarsi e dedicarsi al proprio hobby in compagnia di persone che condividono la stessa passione. e, secondo un sondaggio del brand We are knitters, la maggior parte dei fan del lavoro a maglia si concentra a Milano, seguita da Genova e Torino. Proprio nel capoluogo lombardo, infatti, sono in continuo aumento i luoghi messi a disposizione di chi vuole incrociare i ferri in compagnia. L’obiettivo è quello di riuscire a personalizzare quelli che sono dei corsi collettivi, perché possano andare incontro alle esigenze di ciascun allievo. Così, dalle prime lezioni si può iniziare a operare su alcuni campioni e imparare i punti base fino a realizzare un capo vero e proprio, scelto dallo stesso allievo. Lavorare a maglia è senza dubbio un’attività collettivo: ogni allievo viene stimolato anche dai lavori altrui, dalle spiegazioni e dai consigli rivolti agli altri. Secondo recenti studi si è dimostrato che tanti cervelli insieme ragionino molto meglio che se presi singolarmente.

(Se l’hai perso leggi l’approfondimento Good life dedicato alla meteoropatia)

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