Il sindaco Maria Antonietta Di Gaspare ci svela le novità della Sagra del Fagiolo di Borbona

Il sindaco Maria Antonietta Di Gaspare ci svela le novità della Sagra del Fagiolo di Borbona
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Conoscete il fagiolo borbontino? assomiglia ad un fagiolo borlotto, il baccello è diritto, lungo circa 15-18 centimetri con screziature rosse, e con un contenuto in fagioli di 6-7 semi di media, grossi e con screziature violacee su fondo bianco crema.
Ogni anno viene festeggiato all’inizio di Ottobre in una sagra che viene organizzata da 41 anni per la raccolta che viene effettuata a mano. Quest’anno la sagra si terrà il 14 e il 15 Ottobre!
I fagioli borbontini vengono messi a dimora nella seconda metà di maggio dopo opportuna lavorazione del terreno. Tradizionalmente la semina avviene in prossimità del giorno dedicato a Santa Restituta (27 maggio) Patrona del paese. Una volta colto il fagiolo viene sgusciato e fatto asciugare su dei teli posti a terra all’aperto, questo per favorirne la conservazione. Parte del prodotto viene consumato fresco, parte viene seccata e messa via per l’inverno, un’altra quantità (generalmente la migliore) viene invece tenuta come seme per l’anno successivo.
I fagioli sono ricchi di proteine, contengono carboidrati complessi, vitamine del gruppo B e la vitamina PP, ferro, calcio, fibra alimentare (localizzata soprattutto nella buccia esterna) e sono importanti nella nostra alimentazione per il loro contenuto in fibra (6,59 grammi per etto), elemento che aiuta il transito gastrointestinale e che, secondo una serie di ricerche, svolge anche un ruolo protettivo nei confronti di alcuni tumori dell’intestino. Il Fagiolo Borbontino ha, comunque, rispetto al fagiolo tradizionale una qualità in più oltre al gusto e al sapore che solo un vegetale coltivato ancora con i metodi antichi può avere, e cioè quella di avere la buccia molto sottile ed è quindi delicato in bocca e più facilmente digeribile.
Per le sue peculiari caratteristiche il fagiolo borbontino è stato inserito nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali e tra i prodotti tradizionali del Lazio.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato al bon ton del prosciutto)

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