Benedetta Brioschi ci spiega come è distribuito il valore nella filiera alimentare

Benedetta Brioschi ci spiega come è distribuito il valore nella filiera alimentare
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La filiera agroalimentare estesa è il 1˚ settore economico del Paese e genera un fatturato totale pari alla somma del PIL di Norvegia e Danimarca, un valore aggiunto più di 4 volte le filiere estese automotive e arredo e quasi 4 quella della filiera dell’abbigliamento estesa) e sostiene quasi il 20% del totale degli occupati in Italia), con oltre 2 milioni di imprese. 

Qualche dato:

€538,2 mld fatturato +3,9% Pari al PIL di Norvegia e Danimarca
€41,3 mld export +36,6%
3,6 milioni occupati +2,5% ~18% del totale degli occupati in Italia
2,1 milioni imprese -5,4%
€119,1 mld Valore Aggiunto +7,4%
€256.216 fatturato medio per azienda +9,9%

La dinamica dell’ultimo ventennio è positiva (dal 2000: +39,9% fatturato, +33,4% Valore Aggiunto, +11,2% occupati, +144,2% export ) e più accelerata rispetto al Paese (dal 2000: +2,9% PIL, +10,2% occupati, +65,4% export dell’industria manifatturiera).

Ogni 100 € di consumi alimentari degli italiani, il 32,8% remunera i fornitori di logistica, packaging e utenze, il 31,6% il personale della filiera, il 19,9% le casse dello Stato, l’8,3% i fornitori di macchinari e immobili, il 5,1% gli azionisti di tutta la filiera agroalimentare estesa, l’1,2% le banche e l’1,1% le importazioni nette.

5,1 Euro di utile per ogni 100 Euro di consumi alimentari si ripartiscono nelle seguenti proporzioni: 43,1% all’Industria di trasformazione alimentare, 19,6% all’Intermediazione, 17,7% all’Agricoltura, 11,8% alla Distribuzione e 7,8% alla Ristorazione; nonostante i 5 comparti abbiano una struttura dei costi simile, la Distribuzione e la Ristorazione ottengono utili più contenuti rispetto agli altri comparti della filiera agroalimentare estesa.

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