Torrone di Bagnara IGP

Torrone di Bagnara IGP
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– Finalmente è tornato il periodo dell’anno in cui ci possiamo abbuffare di torrone senza troppi sensi di colpa!
– Ma quando si tratta di torrone la domanda è sempre la stessa: quale scegliere?
– Beh, io un’idea ce l’avrei: quest’anno provate il buonissimo torrone di Bagnara, prodotto in Calabria, unicamente nel comune di Bagnara Calabra. Il torrone di Bagnara è IGP, perché il territorio di produzione e la storia di questo prodotto hanno un ruolo fondamentale.
– Pensate che già dal 1700 a Bagnara si preparavano dolci di ogni tipo, soprattutto torroni, e la ricetta è stata tramandata e migliorata di generazione in generazione, fino ad ottenere quella che si segue oggi e che viene definita nel disciplinare di produzione.
– Il torrone di Bagnara si ottiene dalla lavorazione di zucchero, mandorle tostate, miele, albume d’uovo, cacao amaro, oli essenziali e spezie in polvere. A seconda della copertura, che può essere di zucchero in grani o di cacao amaro, si distingue nelle due varietà Martiniana o Torrefatto glassato, e sono entrambe deliziose!
– Il torrone di Bagnara deve avere dimensioni comprese fra i 4 e i 12 cm di lunghezza e la consistenza della pasta, al primo morso, è friabile e croccante; l’impasto è dolce ma ben bilanciato dal sapore delle mandorle tostate e da un leggero retrogusto speziato. All’aspetto esterno la superficie appare increspata e di colore marrone, detta “a manto di monaco”. Anche l’interno è marrone, ricco di mandorle ben distribuite.
– Insomma, il torrone di Bagnara IGP è una vera prelibatezza, solo a parlarne mi sta venendo l’acquolina! Ma quali sono i segreti per gustarlo e conservarlo al meglio?
– Innanzitutto, il prodotto ha un tempo di conservazione di un anno, ma è consigliabile consumarlo entro massimo tre mesi dal confezionamento per non alterarne le caratteristiche organolettiche. Va conservato in posti freschi e asciutti, perché altrimenti corriamo il rischio che assorba l’umidità e si ammorbidisca troppo, provocando lo scioglimento della glassatura o la formazione di screpolature. E se cercate un vino a cui abbinare il torrone di Bagnara, vi consiglio vivamente un vino dolce locale, per esempio un buon Zibibbo.

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