TATUAGGIO SI, TATUAGGIO NO

La moda del tatuaggio è quasi passata. Inteso, non come segno di appartenenza ad un gruppo o ad una categoria, ma inteso come vezzo estetico, segno distintivo o linguaggio di comunicazione con gli altri per dare un’immagine di sè che le parole non riescono a dare, è in ritirata. L’Istituto Superiore di Sanità certifica che il 30% dei 7 milioni di tatuati italiani ci hanno ripensato e vogliono eliminare il tatuaggio che si erano fatti fare. L’indagine è molto interessante perché consente di disegnare un profilo dell’amante del tatuaggio che ribalta molti luoghi comuni. Per esempio sono più le donne che gli uomini a farsi tatuare e contrariamente a quanto si pensi non sono i giovanissimi a farlo. Infatti dai dati emerge che il primo tatuaggio viene fatto a 25 anni, ma il numero maggiore di tatuati riguarda la fascia d’età tra i 35 e i 44 anni (29,9%). La maggior parte è soddisfatta del tatuaggio (il 92,2%), tuttavia un’elevata percentuale di tatuati, ben il 17,2%, ha dichiarato di voler rimuovere il proprio tatuaggio e di questi il 4,3% l’ha già fatto.

 

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