Ratafià

Ratafià
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È un liquore così buono che D’Annunzio gli attribuiva proprietà afrodisiache. Si chiama ratafià, o ratafia, a seconda della regione, ed è uno degli alcolici storici del nostro paese, in particolare di Abruzzo, Molise, Piemonte e Val d’Aosta, ma molto diffuso anche nel Lazio. È anche diffusa con nomi diversi in Svizzera, Francia e Catalogna.

Il termine ratafià indica un liquore a base di alcol e frutta; è una definizione abbastanza generica, quindi le varianti sono pressoché infinite e cambiano a seconda del luogo di produzione. Sicuramente le due tipologie più famose sono quella piemontese e quella abruzzese, che infatti si sono guadagnate il riconoscimento PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale Italiano), e sono molto diverse tra di loro.

In Piemonte la ratafià si produce soprattutto in provincia di Biella con le ciliegie nere, mentre in Abruzzo la ricetta è molto rigida e prevede l’utilizzo di amarene che vengono fatte macerare e fermentare al sole per circa un mese e poi unite al vino rosso, tradizionalmente il Montepulciano, lasciando riposare il tutto per almeno un mese.

A seconda del gusto personale e dell’azienda che produce il liquore è possibile aggiungere caffè, vaniglia, cannella, scorze di agrumi, o aumentare ulteriormente la gradazione alcolica, che di solito va dai 7 ai 22 gradi.

L’origine del nome ratafià è incerta: c’è chi ritiene che derivi dalla formula “pax rata fiat” con cui si concludevano anticamente gli accordi di pace o di affari, dopo un lauto pasto, suggellando tutto proprio con un bicchierino di questo liquore; chi invece pensa che sia un’italianizzazione del francese ratifié, ratificato, sempre in relazione a patti e trattati. Oppure, più semplicemente, da un’espressione piemontese che significa “gratta fiato”.

Quel che è certo è che la ratafià è veramente squisita, con un irresistibile sapore dolce e fruttato che si abbina perfettamente a gelati, dolci a base di pandispagna, macedonie, ma anche piatti di carni arrosto o stufate. La ratafià è ottima anche da sola, sorseggiata a fine pasto, ma secondo me il vero segreto per poterla gustare appieno è ma utilizzarla come ingrediente di gustosi cocktail.

La  ricetta:

Caipirinha alla ratafià

Ingredienti (per un cocktail)
Ratafià
1 lime
2 cucchiai di zucchero di canna
Ghiaccio

Tagliate il lime a cubetti, e all’interno di un bicchiere da cocktail o di una ciotola pestatelo insieme allo zucchero. Tritate il ghiaccio in pezzi abbastanza piccoli, riempite il bicchiere, e aggiungete la ratafià fino a colmarlo.

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