PERCHÉ PARLARE MALE DEGLI ALTRI?

Riusciamo a stare un’intera giornata senza parlare male di qualcuno? Nessun giudizio, nessuna forma di maldicenza, nessuna derisione o svalutazione. Neutralità assoluta, sincera. Oppure sfoghiamoci esprimendo liberamente lodi, esaltazione e affetto per qualcuno distante. A patto che siano sinceri, niente falsità. Facile a dirsi, molto meno a farsi. Parlare male degli altri è uno dei principali sport praticati al mondo. Serve a coprire le proprie debolezze, a sentirsi integrati o addirittura migliori degli altri e creare fazioni in ufficio, a casa, a scuola, nei bar come nei campi sportivi. Un impiego (e spreco) enorme di tempo ed energie. Proviamo a non scaricare inutilmente le nostre batterie interne in questo genere di attività. Se un giorno intero è troppo difficile, tentiamo con mezza giornata, due ore, mezz’ora. Dieci minuti? Non importa. Esercitandoci ad abbandonare i pensieri su chi non ci va a genio acquisteremo in energia e buonumore. Per non parlare del fatto che la maldicenza si appiccica: chi ne è oggetto la percepisce o peggio ancora modifica le relazioni e i comportamenti reali. Il silenzio è d’oro. Sempre.

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