Olio di oliva, come capire se è ancora buono

Sono moltissime le persone che spesso danno per scontata la data di scadenza di certi alimenti, credendoli quasi “immortali”, tipo l‘olio di oliva. Ti è mai capitato di leggere la data di scadenza? Solitamente non accade. Per due motivi: perché lo si consuma velocemente, e soprattutto perché si ritiene abbia una durata molto lunga. In parte è vero, ma è bene sapere che anche l’olio d’oliva può irrancidire e andare a male. Il colore dell’olio è il primo dato che può indicarti se è buono oppure rancido. L’olio ancora buono è infatti giallo o verde, dorato e vivo, e non ambrato o rossastro, ad esempio. La variazione di colore, infatti, indica che l’olio non è probabilmente stato conservato correttamente e, imbottigliato in un contenitore non ambrato o scuro, è stato esposto ai raggi solari o alla luce. Il secondo indicatore sono i nostri sensi più legati al cibo, e cioè il gusto e l’olfatto. Se, una volta aperto, l’olio ti sembra rancido, acido o sgradevole (annusato o assaggiato), significa che è andato a male.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Good Life dedicato al fònio)

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