Avete mai provato le olive di Gaeta? Sicuramente sì (e se non lo avete fatto, rimediate subito!). Ma probabilmente non conoscete la storia di questo gustosissimo prodotto del Lazio. Tenete a mente che stiamo parlando di una vera e propria celebrità: si tratta infatti di una delle varietà di olive più esportate e più conosciute al mondo.
Le olive di Gaeta esistono da tempi immemorabili: documenti risalenti a prima dell’anno Mille parlano di oliveti nella zona di Gaeta già allora. E nel Medioevo l’olio di Gaeta veniva considerato uno dei migliori e venduto a prezzo più caro.
Oggi invece la maggior parte delle olive di Gaeta vengono dalla zona di Itri, infatti non a caso il vero nome della cultivar è “oliva itrana”. Dal 2016 l’oliva di Gaeta è DOP, grazie al forte legame di questo prodotto con il territorio.
L’Oliva di Gaeta ha alcune particolarità che la contraddistinguono dalla maggior parte delle altre olive: è una delle poche a sopportare temperature anche molto basse, fino a -15º, e il periodo di raccolta è insolitamente marzo. Inoltre il processo di fermentazione è particolarmente importante, perché oltre far ammorbidire (in modo da consentirne il completo distacco dal nocciolo), caratterizza e distingue il sapore delle olive, lievemente amaro e acetico.
Dopo la raccolta, le olive di Gaeta vengono tenute in salamoia finché non raggiungono le caratteristiche che consentono la loro immissione al consumo: colore da rosa intenso a violaceo, consistenza morbida della polpa, il tipico sapore amarognolo.
Un segreto? Se volete gustare al meglio le vostre olive, dovreste utilizzarle per preparare la tipica Tiella, l’antica torta salata. E pare che il segreto per ottenerne una ancora più golosa sia utilizzare non solo le olive, ma anche l’olio di Gaeta. Provateci e fatemi sapere!
(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato alla Pitina)