#mangiamoitaliano la Burrata di Andria IGP

#mangiamoitaliano la Burrata di Andria IGP
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Narra una leggenda che la burrata fu inventata negli anni ‘50, durante una forte nevicata in Puglia che rese impossibile il trasporto di latte e derivati alle città. Per non sprecare tutto quel ben di dio, qualcuno ebbe l’idea di creare una sorta di sacchetto di pasta di mozzarella per conservare al suo interno la stracciatella, ovvero mozzarella sfilacciata mischiata a panna.
Et voilà! Ecco che uno dei prodotti IGP più appetitosi vide la luce. La burrata di Andria, appunto, divenuta subito famosa in Italia e all’estero.
La burrata viene prodotta tutto l’anno in Puglia, nella zona delle Murge e in particolare, ovviamente, ad Andria, l’area di origine. Il metodo di preparazione è rigorosamente manuale e segue varie fasi. Il prodotto finale è la famosa “sacca” tonda e bianca candida, con la caratteristica chiusura in cima e dimensioni variabili (ma normalmente non più di 10 cm di diametro).
La burrata è buonissima e ha un sapore non troppo forte che la rende perfetta in abbinamento con tantissimi ingredienti e ricette diverse: ad esempio con gli asparagi, con i pomodori per una caprese alternativa, con risotti e paste, e addirittura con carni e pesce per smorzarne o accentuarne il sapore!
Essendo un formaggio fresco e molto delicato, la burrata dev’essere conservata a una temperatura compresa tra i 4 e i 6 gradi e non deve subire sbalzi termici, altrimenti si rischia di far inacidire la stracciatella all’interno.
Per questo motivo è difficile, e spesso anche piuttosto caro, trovare una buona burrata a distanza dalle zone di produzione. Il segreto per riconoscerne la freschezza è che al taglio la stracciatella dovrà riversarsi nel piatto e soprattutto, all’assaggio, dovrà essere fresca, senza note acide.

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