Esiste un legame tra respirazione e intelligenza. Lo si sa fin dai tempi antichi, quando si utilizzava la meditazione per potenziare le funzioni cognitive, e ora lo conferma la scienza. Dei ricercatori hanno scoperto una connessione neurofisiologica fra il modo in cui respiriamo e le nostre facoltà mentali. Il che non fa che confermare come la meditazione abbia effetti positivi sul nostro cervello.
Le pratiche di meditazione che pongono l’attenzione sulla respirazione, prevedono tecniche che hanno come obiettivo e risultato la produzione di emozioni positive e l’innalzamento della concentrazione. Quello che emerge dalla ricerca è che, regolando la respirazione, si può ottimizzare il livello di attenzione, ma funziona anche il processo inverso: se ci si concentra, le fasi della respirazione si sincronizzano in modo perfetto. Lo studio proseguirà con lo scopo di individuare possibili metodologie terapeutiche per modulare direttamente i livelli di noradrenalina, un ormone neurotrasmettitore che regola il nostro equilibrio psicofisico, tramite trattamenti non farmacologici.