La fame e il cervello

Tutti sappiamo bene che la troppa fame ci rende un po’ nervosetti, fino a diventare persino irascibili. Possibile che oggi, a milioni di anni di distanza dal primo ominide, col 5G, gli smartphone e l’acqua calda, stare a lungo senza mettere nulla nello stomaco ci faccia questo scherzo?

La scienza risponde SI!

Perché non è questione di evoluzione e cultura, ma di chimica. La mancata assunzione di cibo per un tempo prolungato, provoca nel flusso sanguigno una carenza di diversi nutrienti, tra i quali il glucosio. Il cervello, strettamente dipendente dal glucosio per mantenersi attivo, ne interpreta la riduzione come una minaccia per la sopravvivenza e quindi aumenta la produzione di ormoni come l’adrenalina (che tra l’altro porta aggressività), che innalzano i livelli di glucosio nel sangue. Nel mondo anglosassone esiste una parola per definire il nervosismo da digiuno: hangry, un mix tra hungry (affamato) e angry (arrabbiato). Questo perché a differenza di molti altri organi, il cervello dipende dal glucosio per lavorare. Quando si ha fame, le cose semplici possono diventare difficili, si fanno errori stupidi, i movimenti rallentano e anche le parole possono diventare confuse. Ed è anche più difficile sopportare gli altri.

 

(Se l’hai perso leggi l’approfondimento Good Life dedicato all’importanza del pisolino per la nostra mente)

Ti potrebbero interessare