Il Direttore tecnico del Progetto LEO Riccardo Negrini ci spiega il valore dei Big Data per zootecnia.

Il Direttore tecnico del Progetto LEO Riccardo Negrini ci spiega il valore dei Big Data per zootecnia.
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Il progetto LEO è la risposta di AIA, Associazione Italiana Allevatori all’obiettivo strategico individuato dall’Europa chiamato “One Health” cioè il legame unico e indissolubile tra la salute dell’uomo, la salute dei propri animali e la salute dell’ambiente. AIA sta realizzando un database unico per rispondere a questa esigenza strategica, a questa sollecitazione europea, in cui confluiranno milioni di dati raccolti sui nostri animali. Questo grazie all’attività di centinaia di tecnici che quotidianamente visitano le aziende e raccolgono dati unici sugli animali allevati. Milioni di animali verranno monitorati costantemente per garantire il loro benessere, per rispondere alla conservazione del nostro patrimonio genetico zootecnico chiamato biodiversità in termini generali e per rispondere all’esigenza del consumatore rispetto ad alimenti di qualità. Piattaforma digitale per la zootecnia
L’obiettivo finale del progetto è far confluire milioni di dati per costruire una risorsa di informazioni utili unica in Europa, digitale, chiamata LEO, che sarà messa a disposizione per la tutela della biodiversità e per rispondere alle esigenze del consumatore in termini di salubrità degli alimenti, qualità e tracciabilità, rispondere alle esigenze di benessere dei nostri animali zootecnici allevati, per le produzioni e al contempo rispettare la sostenibilità ambientale, quindi rispettare l’ambiente in cui tutti noi viviamo.
AIA propone questo progetto insieme ad una serie di università e centri di ricerca prestigiosi a livello nazionale e il database raccoglierà non solo informazioni sugli animali, ma anche informazioni complementari: informazioni sull’ambiente, informazioni sul clima, informazioni sulla salute degli animali.

Centinaia di tecnici dell’Associazione Italiana Allevatori visitano quotidianamente le aziende in produzione e raccolgono dati sugli animali. Dati sul benessere, dati sull’alimentazione, dati sulla produzione e sulla qualità della produzione. Per farlo un tecnico controlla ogni singolo animale, registrando quanto latte ha prodotto, registrando il tempo che ha impiegato questo animale a produrre il latte e prelevando da ciascun animale un campione di latte che, analizzato nei laboratori del circuito al livello nazionale, produrrà informazioni sulla qualità chimico-fisica di questo latte e sulla qualità sanitaria, il tutto a tutela del benessere dell’animale e della qualità delle produzioni e del benessere del consumatore, due concetti assolutamente legati fra loro.

Il Progetto LEO prevede la raccolta di milioni di dati analitici provenienti da laboratori che analizzano latte delle varie specie allevate in Italia, quindi latte di vacca, di pecora, di bufala o di capra. I laboratori analizzano questi campioni su tutto il territorio e c’è necessità per avere uniformità, quindi di accuratezza analitica dei vari laboratori, di un controllo super partes dell’accuratezza delle loro analisi. Il Laboratorio Standard Latte dell’AIA Associazione Italiana Allevatori, ha quindi il compito di uniformare le analisi che vengono effettuate sui vari laboratori presenti sul territorio nazionale in modo tale che garantisca l’uniformità di analisi e l’accuratezza analitica dei vari laboratori del circuito.
Effettuare analisi è di enorme importanza, sia per l’allevatore perché in questo modo ha una garanzia sulle qualità delle sue produzioni, quindi un riscontro sulla sua attività lavorativa e una garanzia per i consumatori perché in questo modo riusciamo a definire la qualità del latte prodotto nell’allevamento.
Tutti i dati analitici che stanno confluendo all’interno del Progetto LEO, dati analitici provenienti dal territorio e dai laboratori sparsi in Italia, sono dati quindi paragonabili, perché sono dati la cui validità è garantita dall’appartenenza a un sistema di laboratori supervisionati dal Laboratorio Standard Latte.

(Se l’hai perso leggi e ascoltal ‘approfondimento Segreti in tavola dedicato a Food&Book)

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