Il caldo nuocerà alla vendemmia?

Il caldo nuocerà alla vendemmia?
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Il caldo record di questi giorni ha acceso i riflettori sulla produzione enologica e sulle previsioni della vendemmia di quest’anno. Secondo gli esperti e i rappresentanti di diverse case vinicole di eccellenza associate a Federvini, nell’anno più caldo la vite dimostra ancora una volta la sua straordinaria resilienza climatica, resistendo alle temperature eccezionali.

Un aiuto in tal senso proviene dalle abbondanti piogge che hanno caratterizzato l’ultima primavera, tra maggio e giugno, consentendo alle colture di accumulare importanti risorse idriche e di affrontare queste giornate di forte stress climatico.

Un quadro non esente da rischi, attentamente monitorati dai produttori, come quello della peronospora, il fungo delle piante, che si propaga con la pioggia e che sta attaccando i vigneti del centro e sud Italia.

La lotta contro la proliferazione della peronospora è stata ostacolata da terreni allagati e quindi impraticabili, alimentando la pressione del patogeno. Inoltre, gli appezzamenti abbandonati da piccoli viticoltori che non sono riusciti a gestire il fungo risultano ora come punti d’inoculo per i vigneti adiacenti.

In questo contesto, emerge la necessità di gestire il vigneto ed affrontare un clima sempre meno prevedibile.

Le temperature superiori alla norma sono una situazione che si ripete ormai da quattro anni – ha dichiarato Piernicola Leone de Castris, Amministratore Delegato Leone de Castris. Nel 2021 abbiamo toccato i 45° gradi. Quest’anno grazie alle piogge, arriviamo con delle piante in salute e il ricco fogliame ci aiuta a gestire meglio le temperature, infatti, stiamo facendo molta attenzione a defogliare le piante per non far bruciare i grappoli. Al momento riscontriamo un ritardo nella maturazione delle uve ma con il caldo previsto in queste settimane prevediamo di riuscire a recuperare la maturazione. Per quanto riguarda la peronospora – continua Leone de Castris – i disagi che sta creando sono tangibili e preoccupanti: nel nostro caso, infatti, si stima una perdita tra il 10% e il 20%. Se guardiamo, invece, alla situazione generale del Nord Salento abbiamo una situazione più severa con picchi di perdite che sia aggirano intorno al 70-80%.

 “Anche in centro Italia – continua Ilaria Palumbo, Direttrice Generale Gotto D’Oro – la peronospora sta avendo un impatto importante sulla vite. Le piogge quotidiane per settimane, infatti, hanno impossibilitato alcuni produttori ad entrare nei vigneti ed effettuare i trattamenti necessari, favorendo quindi la proliferazione di questa malattia della vite. Le alte temperature dovrebbero rallentare la pressione definitiva dei funghi ma resta ancora disarmante la perdita, ad oggi stimata al 30% della produzione di uva. Per quanto riguarda invece la vendemmia 2023 – dichiara la Palumbo -, appare per il momento estremamente difficile da decifrare in quanto siamo ancora distanti dalle presunte date di inizio vendemmia. Quello che possiamo desumere dal decorso degli ultimi mesi è molto variabile, in quanto tanto è dipeso dalla prontezza che hanno avuto i produttori riguardo le avversità climatiche che si sono verificate nei mesi di maggio e giugno.”

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato al Bellone)

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