I segreti dei fichi

I segreti dei fichi
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Sapevate che i fichi in realtà non sono frutti?
Infatti, tecnicamente, sono falsi frutti dell’albero di fico e derivano da infiorescenze chiamate “siconi”.

Ma a noi, che siano veri o falsi frutti, poco importa, perché i fichi sono deliziosi e uno dei cibi dell’estate per eccellenza… e ce li mangiamo lo stesso!
Sono ottimi sia freschi che essiccati, e sono una vera miniera di energia, perché ricchi di zuccheri, vitamine e sali minerali. Contengono tanto calcio, che fa bene alle ossa, e sono ricchi di polifenoli, sostanze antiossidanti che rallentano l’invecchiamento cellulare. Inoltre hanno moltissime fibre, quindi favoriscono la motilità intestinale.
Ovviamente meglio non abusarne se si hanno problemi di linea, perché sono parecchio calorici.
I fichi vengono coltivati in tutto il bacino del Mediterraneo e anche in altre zone del mondo con un clima analogo. Ne esistono tantissime varietà, tra cui quelli più diffusi, viola e verdi. In Italia le varietà sono più di cento, ma ce ne sono alcune che dovete assolutamente provare
Il Dottato la specie delle Dop di Cosenza e del Cilento, molto comune anche in Toscana.
Il Brogiotto: il bianco che cresce bene in Liguria e il nero che si trova di più al sud, in particolare a Roma.
Il Fico Salentino, un territorio particolarmente ricco di varietà, pensate che ci sono più di 90 specie.

Il mio segreto? Adoro abbinare i fichi con cibi salati, soprattutto formaggi dal sapore forte. Il contrasto con la dolcezza dei fichi crea un equilibrio perfetto! E se volete mantenere un po’ di sapore estivo, ecco la ricetta di una semplice confettura di fichi da preparare in casa.

La mia marmellata di fichi
Ingredienti
1 kg di fichi
350 g di zucchero semolato
la scorza di 1 limone non trattato
il succo di 1/2 limone

Preparazione
Sbuccio i fichi e li taglio a pezzetti, poi li verso in una casseruola insieme allo zucchero e alla scorza e al succo di limone, mescolo e li lascio in frigorifero a macerare per un paio di ore.
Quindi li cuocio a fuoco moderato, mescolando di tanto in tanto, fino a quando la marmellata si sarà addensata. Di solito ci vuole mezz’ora. Durante la cottura frullo un po’ la marmellata con il frullatore ad immersione.
Verifico la cottura mettendo un cucchiaino di marmellata su un piattino che ho lasciato in congelatore per qualche minuto: se le gocce non colano, la marmellata è pronta!
La invaso ancora bollente, in vasetti di vetro sterilizzati e ben asciugati e soprattutto con i tappi nuovi!

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato al prosciutto di Parma)

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