Alaccia

Alaccia
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Volete assumere più Omega3 e non sapete quale pesce scegliere? Allora oggi vi parlerò di un pesce azzurro poco conosciuto ma ricchissimo di questa sostanza: l’alaccia.

Fa parte della stessa famiglia delle sardine, a cui infatti assomiglia molto, sia di sapore che di aspetto, ma si distingue perché presenta una striscia gialla lungo il fianco e dimensioni maggiori, fino ai 30 cm. L’alaccia è molto comune al largo, dove si trova sia in superficie che a centinaia di metri di profondità.

È sempre stata molto pescata nel Mediterraneo, e molto consumata sia dagli abitanti delle zone costiere, in particolare in Sud Italia e isole, sia dai pescatori stessi durante le loro lunghe battute di pesca. Pensate che a Lampedusa la pesca e il consumo di alaccia è tradizionale, tanto che l’alaccia sotto sale di Lampedusa è diventata presidio Slow Food.

È considerata un cibo povero, ma come vi dicevo è ricca di acidi grassi Omega3 e di altre sostanze nutritive come proteine a elevato valore biologico, fosforo, selenio, vitamina D e vitamine del gruppo B. Questo perché le sue carni sono pregne di olio di pesce.

L’alaccia, simile ad alici e sardine, è ottima sotto sale o sott’olio, ma si mangia anche cucinata alla griglia, al forno o fritta, e, previa abbattitura, si può consumare anche cruda. Le sue carni sono tenere e saporite, anche se presentano una maggiore quantità di spine, quindi bisogna stare attenti.

Il mio segreto? Cucino l’alaccia in una pastella deliziosa ma leggera: i bambini ne vanno matti!

Ecco la ricetta:

Alacce in pastella

Ingredienti (per 4 persone)
500 g di alacce fresche
200 g di farina
10 g di lievito di birra
Acqua frizzante
Olio EVO

Pulite le alacce eliminando la testa e le spine. Apritele bene e salatele leggermente. Preparate la pastella con farina setacciata, lievito e acqua frizzante ben fredda. Impastate bene e fate riposare per un’ora. Poi intingete le alacce nella pastella e fatele friggere in abbondante olio caldo per qualche minuto.

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