Farro della Garfagnana IGP

Farro della Garfagnana IGP
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– Sapete qual è stato il primo cereale a ottenere un riconoscimento IGP in Italia?
– Ve lo dico io: il farro della Garfagnana. Si coltiva in 16 comuni, nella zona montana e pedemontana della provincia di Lucca, a nord ovest della Toscana. La coltivazione del farro è sempre stata presente e molto importante in quella zona, e attualmente in Garfagnana ci sono circa 100 produttori di farro, per una produzione totale di circa 200 tonnellate all’anno.
– Dal punto di vista nutrizionale, il farro è molto simile al grano tenero. È ricco di principi nutritivi, contiene pochi grassi e tanti sali minerali, ad esempio potassio, calcio, ferro, fosforo e magnesio, e poi vitamine A, B, C, E e un ottimo quantitativo di fibre, che favoriscono il regolare funzionamento dell’intestino.
– In Italia esistono tre specie di farro, quello piccolo, quello comune e quello grande. Tutte e tre le varietà vengono coltivate in Garfagnana.
– Il farro della Garfagnana IGP viene raccolto durante il periodo estivo e viene coltivato rigorosamente senza l’ausilio di concimi chimici o diserbanti.
– Non necessita di ammollo prima di essere cucinato: si consiglia di pulirlo con le mani, e poi passarlo velocemente sotto l’acqua per eliminare eventuali residui.
– Il farro della Garfagnana si cuoce in pochi minuti ed è un alimento molto versatile: infatti può essere usato come ingrediente in ricette di tutti i tipi.

– Un segreto? Il farro è povero di amminoacidi essenziali, soprattutto lisine; se si mangia insieme ai legumi, sarà facile compensare questa carenza.

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