Ginkgo Biloba

Ginkgo Biloba
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L’influenza vi ha lasciato affaticati, deboli e poco concentrati? Tra i tanti rimedi naturali disponibili, ve ne consiglio uno da sempre associato a numerose proprietà terapeutiche, molte confermate almeno in parte da studi medici.

Si chiama Ginkgo Biloba ed è una pianta praticamente immortale, dalle origini antichissime. Dico “immortale” perché il ginkgo è l’unica specie sopravvissuta di un’intera famiglia, ordine e divisione botanica, le cui origini risalgono a 250 milioni di anni fa in Cina! Infatti è considerato un fossile vivente. Non solo: il ginkgo è veramente longevo (può raggiungere i 1000 anni), resistensissimo agli agenti atmosferici, ai diversi tipi di terreno, all’inquinamento, non ha bisogno di particolari cure e può sopportare tranquillamente temperature di -35º. Insomma, un portento: pensate che sei esemplari sono sopravvissuti alla bomba atomica a Hiroshima, e sono tutti ancora vivi.

Gli alberi di ginkgo, diffusi soprattutto in Cina, raggiungono un’altezza tra i 30 e i 40 metri, hanno chioma larga e foglie verdi dalla forma a ventaglio. Sono alberi molto belli e per questo spesso usati a scopi ornamentali, anche nelle città italiane. Non producono frutti, ma semi ricoperti da un involucro carnoso.

Il ginkgo si utilizza spesso per fare bonsai, e il suo legno può anche essere usato per la costruzione di mobili o per lavori di falegnameria, però è piuttosto fragile quindi viene considerato di bassa qualità. In Asia, soprattutto in Cina e in Giappone, la parte interna legnosa dei semi, all’apparenza simili a delle noci, viene considerata un ingrediente prelibato da aggiungere a molti piatti.

Ma il principale utilizzo del ginkgo è per scopi terapeutici. Si può trovare in commercio sotto forma di integratore alimentare, in estratto secco, capsule o foglie essiccate. Il ginkgo è in particolare associato ai suoi effetti benefici sulle funzioni cerebrovascolari e sui disturbi della memoria, tanto che se n’è suggerito l’uso nel morbo di Alzheimer. Si crede che sia in grado di contrastare i sintomi di patologie neurologiche e psichiatriche, ma se questo non dovesse bastare, il ginkgo è anche un potentissimo antiossidante e fluidificante del sangue, aiuta a recuperare le energie in periodi particolarmente stressanti dal punto di vista fisico e mentale e fa bene anche alla pelle. Non è un caso che i guaritori indiani ayurvedici lo utilizzassero come ingrediente per l’elisir di lunga vita!

Il segreto è assumere il ginkgo, possibilmente, mangiandone i semi (anche se può essere difficile procurarli in Italia). Contengono una maggiore e più genuina quantità di principi attivi e sostanze benefiche e sono anche ricchi di fibre. In alternativa potete utilizzare le foglie per preparare un infuso. Mi raccomando, fate attenzione a non assumere il ginkgo insieme ad altre sostanze anticoagulanti e fluidificanti del sangue, ed evitate l’esposizione al sole durante il periodo di assunzione, perché contiene sostanze fotosensibilizzanti.

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