A Milano è record di giardini e aiuole curati da condomini e aziende

Milano sta sbocciando in questi giorni e il merito è anche dei privati, piccoli e grandi mecenati del verde che si prendono cura di fazzoletti di città. In circa dieci anni di sperimentazione, gli accordi di collaborazione e sponsorizzazione siglati sotto l’etichetta “Cura e adotta il verde pubblico” sono passati da 50 a 504, più 900%, per un totale di 288.290 metri quadrati di aree verdi. Tra le prossime zone che rifioriranno c’è piazzale Cadorna, dove l’area compresa tra Foro Buonaparte, via San Nicolao e via Carducci sarà inaugurata fra una settimana: il restyling, finanziato da Luxottica la cui sede si affaccia proprio in quell’angolo un po’ spostato rispetto alla stazione, prevede un cambiamento radicale: via i camminamenti al centro dell’aiuola, che stava diventando una mini discarica di rifiuti, e panchine spostate verso l’uscita della metropolitana.

 Terminata lo scorso weekend la semina dei papaveri rossi lungo lo spartitraffico di viale Monza – grazie a un progetto promosso da City Art in collaborazione con Fondazione SoutHeritage per l’Arte Contemporanea e Open Design School – ora si sta lavorando in piazza della Scala, per replicare quanto già fatto lo scorso anno in piazza Duca d’Aosta, davanti alla Centrale: il progetto, ideato dall’agenzia di comunicazione Zack Goodman in collaborazione con il Comune e con ManpowerGroup si chiama seMiniAmo e cambierà volto al cuore della città. Elaborato dall’architetto Marco Bay, punterà, nell’anniversario dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, a ricordarne la passione botanica: fiori e piante tra le più amate ridaranno vita, colore e profumo alla piazza. Allontanandosi dal centro, sono appena iniziati i lavori di riqualificazione del parco Franco Russoli di via Carlo Bo, vicino alla sede dell’università Iulm. Diecimila metri quadrati che saranno completamente rimessi a nuovo, grazie ad un’operazione finanziata da Italgas, con verde, giochi per bambini e attrezzature per fare sport all’aria aperta.

 Ma non serve avere un budget a tanti zeri per dare nuova vita al verde pubblico, basta anche un contributo contenuto. Sono molti i milanesi che, ciascuno nel suo piccolo, si dedicano ad aiuole, alberi e parterre. A scendere in campo sono le associazioni, le piccole attività, le cooperative, ma anche gli stessi cittadini. Ci sono zone come via Washington, ad esempio, dove le aiuole sono interamente affidate ai condomini che vi si affacciano. Quasi tutti i numeri civici, cioè, si prendono cura degli spazi verdi sotto casa. Roberta abita al civico 11, dove la buona pratica è attiva da tre anni, quando durante una riunione di condominio si decise di fare qualcosa per abbellire la via: “Il custode annaffia tutti i giorni, l’idea è molto bella ma ogni tanto qualche difficoltà c’è. Ad esempio, qui da noi stiamo aspettando il giardiniere che ancora non si è fatto vivo e io ho dovuto piantare un cartello per evitare che l’aiuola diventasse un posacenere”.

 Intoppi a parte, c’è soddisfazione. Dall’altra parte della città, in viale Abruzzi, qualche anno fa i residenti del civico 9 hanno acquistato e seminato alcune piante: “Avremo sborsato intorno ai mille euro da dividere tra gli inquilini”, spiega una signora che abita nello stabile: “Una spesa tutto sommato sostenibile, siamo contenti” . Come loro sono decine e decine le case che hanno adottato un pezzo di verde: da piazza Bolivar a via Bronzetti, da piazza Buonarroti a via Crema, da via Giovanni da Procida a via Melzi d’Eril, da via Ripamonti a via Tolstoi.

 Tutto questo attivismo, spiega l’assessore Pierfrancesco Maran, “ci permette di sperimentare modelli nuovi di cura del verde rispetto alla tradizionale gestione da parte del Comune e di concentrare più risorse in altre aree, anche e soprattutto periferiche. Ora la sfida è di allargare il raggio d’azione ai grandi parchi che, come succede oggi a Citylife e alla biblioteca degli Alberi di Porta Nuova, respirano grazie alla manutenzione da parte dei privati”.

 

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